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Il Fienile di Bisarno
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Il Fienile di Bisarno

2500 anni fa. Gli Etruschi.

Bisarno Ã¨ un toponimo di campagna che si riferisce a un luogo antichissimo in cui il fiume Sieve (anticamente Arno) si divideva in due rami. Oltre 2500 anni fa, questa piccolissima area nelle colline del Chianti - e storicamente menzionata come Bisarno (o Visarno), che significa letteralmente "due rami d'Arno", - era popolata dagli Etruschi, l'antica popolazione della Toscana che ha introdotto l'arte del vino, e l'arte di vivere, in tutto il mondo. Proprio in questo luogo sono stati rinvenuti numerosi oggetti etruschi, risalenti alla vita quotidiana, che si trovano nei musei di Fiesole e Dicomano, vicino a Pontassieve.

1256. La fondazione di Bisarno

Nel XIII secolo (esattamente nel 1256, come attestato da documenti ritrovati), fu costruita la prima torre dell'edificio, a protezione di un altro edificio coevo,  una gualchiera. La gualchiera era un edificio ad acqua per la lavorazione della lana (si sfruttava la forza della corrente attraverso mulini ad acqua per battere la lana), utilizzata dalla corporazione fiorentina dei Ciompi. Erano tempi difficili e città come Firenze, Siena e Arezzo erano in continua lotta tra loro. Quella torre è la prima parte del complesso così come lo vediamo oggi ed è facilmente riconoscibile per essere la parte centrale e più alta, nonchè per i diversi tipi di pietre che venivano utilizzate per la costruzione. Sia la gualchiera che la torre di controllo erano di proprietà del Vescovato di Firenze.

Bisarno e la mezzadria

A partire dal XVII secolo (1600 circa), quando l'attività della lana diminuì e dopo una grande alluvione che modificò il corso del fiume Sieve, entrambi gli edifici furono trasformati in fattorie e presero il nome della zona, Bisarno. Con lo sviluppo della mezzadria, alla torre della abitazione principale furono aggiunti i palmenti laterali, una cucina con un grande camino, alcune camere da letto e un cortile esterno. Nell'altra parte del cortile furono costruiti anche un fienile, l'attuale "Il Fienile di Bisarno", e una stalla per maiali, polli e conigli. Quella che un tempo era solo una torre a guardia di una fabbrica a valle del fiume, divenne così una grande casa di campagna toscana destinata ad ospitare numerose famiglie che vi trascorrevano tutta la vita: era molto comune che una casa di campagna fungesse da sorta di comunità (vedi il film Novecento di Bertolucci).

Bisarno oggi

Nel Novecento la Fattoria Bisarno faceva parte della proprietà dei Marchesi Gondi ed era dedicata alla produzione di vino, che divenne l'attività principale di Bisarno. Negli anni Cinquanta, Bisarno fu acquisita dalla Famiglia Inghirami, ancora oggi proprietaria della famosa Fattoria di Grignano, produttrice di Chianti Rufina, di cui Bisarno era una delle tante fattorie che componevano la proprietà.

Nel 2015, Bisarno, un luogo della mia infanzia, dove andavo in bicicletta e raccoglievo le ciliegie che abbondavano in quella zona, è stato acquistato da me e da mia moglie Laura. La nostra idea era di riportare a nuova vita questo edificio meraviglioso, ricco di storia e fascino, ricreando un luogo dove crescere la nostra famiglia e accogliere amici e parenti come voi in un'atmosfera deliziosa e piacevole, nella nostra personale ricerca di bellezza e felicità.

Il 3 luglio 2017 abbiamo inaugurato la nostra nuova vita a Bisarno, con due grandi frutti, le nostre due bambine Matilde (2011) e Costanza (2014). 

Il 23 giugno 2023 abbiamo organizzato una grande festa di nozze proprio a Bisarno. 

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